È in vigore il Dl 87/2018 che abolisce lo split payment per i professionisti in merito alla compilazione delle fatture. È necessario fare attenzione alle nuove diciture da inserire in fattura in base al tipo di amministrazione verso cui si emette e alle tempistiche di pagamento. Qui il testo integrale del decreto.
Per i dettagli riportiamo un articolo de IlSole24Ore del 16 luglio 2018, di Benedetto Santacroce:
Il perimetro
L’esclusione dallo split payment riguarda i professionisti che operano con le pubbliche amministrazioni e le loro controllate, nonché con le società quotate al Ftse Mib.
In particolare, l’articolo 12 del decreto prevede che il meccanismo della scissione dei pagamenti (articolo 17 ter del Dpr 633/72) non trovi più applicazione per tutti i compensi che sono assoggettati, ai fini delle imposte sui redditi, a ritenuta sia che essa sia effettuata a titolo d’acconto che a titolo d’imposta.
I cambiamenti
Le novità come si diceva sono scattate dal 14 luglio, Per capire il regime occorre guardare alla data di emissione della fattura che guida la nascita dell’obbligo. Vediamo in dettaglio che cosa è cambiato da sabato in termini pratici:
– il professionista emette la fattura e sulla stessa non deve più indicare la dizione “scissione dei pagamenti”;- il cliente che riceve la fattura, al momento del pagamento, deve trattenere la ritenuta mentre deve versare al professionista l’Iva relativa e, se ammesso, può portarla in detrazione;
– il professionista a fronte dell’emissione della fattura per la quale gli nasce un debito Iva, deve liquidare l’imposta e versarla all’erario.