Progetto promosso in occasione della Giornata della Memoria
ll documentario “Lettere dall’Archivio” è nato da una collaborazione tra Ordine Architetti, Ingegneri e Comunità Ebraica di Bologna.
Lettere dall’Archivio è un film scritto, diretto e montato da Davide Rizzo, narrato da Edoardo Lomazzi, direttore della fotografia Salvatore Lucchese, ideazione e ricerca Pier Giorgio Giannelli, Andrea Gnudi,Daniele Vincenzi,Veronica Visani, Daniele De Paz; prodotto da Ordine degli Architetti di Bologna e Ordine degli Ingegneri di Bologna in collaborazione con la Comunità Ebraica di Bologna ed il contributo di Fondazione Del Monte.
Il documentario sarà visibile
dal 30 gennaio al 30 maggio sul portale di RAI Cultura e
sui canali YouTube degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Bologna.
Il documentario descrive che cosa hanno significato, per gli Architetti e gli Ingegneri di origine ebraica, le Leggi anti ebraiche, emanate dal Regime e dalla monarchia dal 1939, attraverso le vicende di alcuni di loro di cui conserviamo memoria nei nostri archivi. Storie di persone segnate da questi provvedimenti, le cui conseguenze spesso si sono propagate ben oltre il limite temporale della guerra.
Storie come queste non sono dei casi unici ed è di questo che abbiamo voluto parlare nel nostro documentario, per fare la cosa che riteniamo giusta e cioè fare i conti con il nostro, non sempre, glorioso passato: infatti ci siamo per troppo tempo illusi di essere una nazione di “brava gente”. Così non è stato, almeno non per tutti, e il fatto di non essere stati in grado di confrontarci collettivamente in modo approfondito con questa dolorosa e vergognosa pagina del passato, come è invece stato fatto in altri Paesi europei, si è riflettuto fino ai giorni attuali nei quali assistiamo a negazioni, banalizzazioni e relativizzazioni, di quanto fatto nel ventennio, assecondando alcune spinte nazionaliste disgregative in atto da qualche anno nel nostro Paese.
Qualcuno potrà chiedersi perchè degli Ordini professionali si occupano di temi di questo tipo: la risposta è che gli Ordini professionali, almeno quelli più sensibili, si sentono e sono parte viva e attiva delle proprie Comunità, e con queste partecipano, anche emotivamente, ai momenti più importanti e significativi, portando il loro contributo, in questo caso la loro storia, che contribuisce allo sviluppo della memoria collettiva necessaria.
Questo nostro piccolo contributo è per chi non ricorda e per chi non conosce quello che è purtroppo successo in quegli anni in Italia e anche a Bologna, ma soprattutto è per i ragazzi delle scuole, per quelli che saranno i cittadini di domani, sperando di far crescere in loro una piena consapevolezza di quello che è stato per scongiurare che in futuro cose simili possano accadere ancora.